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Pino Procopio Official / Fine Art Giclèe Pino Procopio – Leda

Fine Art Giclèe Pino Procopio – Leda

Giclèe su Carta Hahnemühle william turner paper cm 120x85

635.00

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– Multiplo 1/50

– Timbro a secco dello studio

– Certificato di autenticità

– Ologramma di autenticità dello studio dell’ artista

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Assistenza veloce pre e post vendita

NB. Il numero di tiratura potrebbe essere diverso da quello delle immagini.
l’esemplare che riceverete avrà comunque le stesse identiche caratteristiche di quelle rappresentate in questa inserzione.

Il termine Giclèe indica un neologismo che fa riferimento ad un tipo di stampa a getto d’inchiostro (Giclèe, dal termine francese “le gicleur” che significa “ugello”, o meglio “gicler” che significa “spruzzare) ad alta qualità.
Tale tecnica convoglia in sè alcune componenti peculiari: buon file, stampante professionale di alta qualità (non paragonabile a quelle di uso comune in ufficio), e carta di qualità Fine Art.
La resa delle stampe eseguite con questa tecnica è notevole sia nei dettagli che nei toni di colore ed è, per questo, negli ultimi anni, sempre più diffusa sia tra le preferenze dei collezionisti, sia in ambito museale che nelle gallerie.

Disponibile

Descrizione

Scrutando tra i versi dei poemi della mitologia greca, capita di frequente di scoprire, in vicende e scene dalla importante connotazione narrativa e simbolica, metafore di vita che ipnotizzano il lettore, creando nella sua mente terreno fertile per la nascita di visioni suggestive. Tra queste scene, possiamo senza dubbio annoverare la celebre vicenda di Leda e il cigno.

Nel contemplare tale vicenda, possiamo immaginare chiaramente l’incantevole figura di Leda, nuda su di un letto, in una terrazza affacciata sul mare. La sua espressione, apparentemente calma e rilassata, tradisce un’estasi profonda, carica di intimità e desiderio. Sopra di lei il possente Zeus, sagace seduttore, sotto forma di cigno, le si avvicina in volo, pronto ad unirsi a lei e  regalarci, a sua insaputa, nuove future storie mitologiche di città ed eroi, che scaturiranno da questa unione.

La passione di questo incontro amoroso, dunque, va oltre la carnalità; esso è anche il preludio del grande dramma bellico che si scatenerà, tempo dopo, a causa di una delle figlie concepite da Leda: Elena! futura moglie del re Menelao, sovrano di Sparta. Tale preludio è reso in forma quasi teatrale dal rosso di un panneggio sovrastante il letto, che, quasi fosse al contempo un baldacchino ed un sipario teatrale, funge da cornice all’ incontro dei due amanti, ignari dell’importanza degli eventi che saranno generati dalla loro unione.

Su due capitelli ionici, posti nella meravigliosa terrazza di Leda, sono adagiate due uova, simbolo della discendenza della donna. Da queste nasceranno, infatti, quattro figli: due del divino Zeus e due del re Tindaro, marito di Leda, evidenziando l’importante legame che la donna incarna tra il divino ed il terreno, tra il mito e la realtà.

In lontananza, una schiera di navi achee si staglia all’ orizzonte, pronte a scatenare battaglia in una guerra che, nel suo sanguinoso decorso, ci darà modo di scoprire storie di coraggio ed amore, astuzia e lontananza, superbia e distruzione. Il tutto nel celebre poema che Omero ci ha lasciato e che, purtroppo, si attualizza perennemente nella realtà, anche senza intervento divino.